Pillole di fotografia: la “Regola dei Terzi”

Da oggi, con la nascita del mio nuovo sito, ho deciso di iniziare una nuova rubrica, chiamata “pillole di fotografia”. Lungi dall’essere delle vere e proprie lezioni, sono piccoli assaggi - appunto, pillole - di storia, composizione e tecnica della fotografia destinata ai principianti. Se qualcuno è interessato a veri e propri corsi teorici e pratici, di gruppo o individuali, può contattarmi.

Partiamo subito! La prima di queste pillole sulla fotografia parliamo della regola compositiva principale da seguire nel campo della composizione: la “regola dei terzi”.

Nata in pittura, e poi diventata una delle regole di base di fotografia, consiste nella suddivisione dell’immagine in tre spazi uguali orizzontali e tre spazi verticali. Essa viene quindi divisa idealmente da due linee equidistanti verticali e da due linee equidistanti orizzontali. Il quadrato o rettangolo centrale viene definito “aureo”, mentre l’intersezione delle linee forma quattro punti di forza, dove vanno posti i soggetti principali che vogliamo mettere in rilievo.

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Perché questa regola? Perché è così importante “spostare” i soggetti dal centro? La ragione è facilmente verificabile: per una stessa inquadratura, se il soggetto è posto al centro la fotografia diventerà più statica e anche un po’ banale (naturalmente, con le dovute eccezioni). Decentrando i soggetti, si ottiene uno scatto con una composizione più dinamica, originale e piacevole. La regola dei terzi, come dicevamo, è stata teorizzata già in pittura molto tempo fa ed è antenata della “sezione aurea”, regola compositiva utilizzata nell’arte e nell’architettura dagli antichi Greci, maestri nella ricerca di perfezione e di equilibrio; ma di questa parleremo in una delle prossime pillole.

Molte fotocamere hanno la possibilità di visualizzare questa griglia nel mirino, o nel display LCD, al momento dell’inquadratura, molto utile per familiarizzare con questa importante regola. Essa può essere applicata in tutti i generi fotografici, con alcune differenze di approccio: le linee di forza verticali, ad esempio, sono da prediligere per ritratti, mentre le linee di forza orizzontali sono preferibili per i paesaggi.

La regola del terzi in un ritratto (fonte: 4graph.it)

La regola del terzi in un ritratto (fonte: 4graph.it)

Per riassumere: in una buona fotografia deve sempre essere rispettata la regola dei terzi? Assolutamente no: la scelta compositiva è del fotografo, in base alla sua intenzione espressiva o all’utilizzo che egli farà della fotografia. Per esempio: se lo scopo è quello di fare una fotografia dinamica, ponendo l’attenzione su più soggetti, come in un paesaggio, allora è consigliabile collocare gli elementi che si vuole evidenziare su uno dei punti di forza. Anche in un ritratto, se la ricerca è l’armonia compositiva, è preferibile non porre il soggetto al centro. In altri casi, però, l’intento del fotografo è quello di porre l’attenzione su un punto, un soggetto specifico, senza avere come obiettivo la composizione della foto (si pensi alle fotografie di moda o di altri prodotti, dove l’attenzione della fotografia è rivolta verso il capo o l’articolo in vendita): in questo caso, collocare il soggetto principale al centro è più efficace.

Ci “rivediamo” settimana prossima per la seconda pillola!

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